La pesca o forse meglio definirla “caccia” subacquea, viene praticata fin dai tempi antichi, gli
innumerevoli reperti archeologici trovati in tutto il mondo ne sono la testimonianza.oggi come allora si pratica in apnea con
attrezzi semplici, se pure evoluti come le tecniche utilizzate, Ë Sicuramente la forma di prelievo del pesce piu etica e
sostenibile, se praticata con gli adeguati principi etici.
Il corso di pesca è individuale o in coppia, personalizzato ed offre un’accurata formazione tecnica: l’insegnamento pratico in mare seguito da un istruttore esperto e le lezioni teoriche in aula, sono l’unico modo per correggere un’impostazione sbagliata ed apprendere le tecniche più moderne, cercando sempre di trasmettere i criteri di questa disciplina ad ampio raggio: le strategie di caccia, l’etica, l’etologia delle specie cacciate, le tecnologie degli attrezzi più indicati nelle varie tecniche.
Una strategia utilizzabile sia in poca acqua che nei fondali più impegnativi consiste nel trovare un appostamento sul fondo, da cui osservare la colonna d’acqua circostante, cercando di rimanere occultati, nell’attesa che i predatori in zona si avvicinino incuriositi dalla nostra presenza. Una tecnica che richiede sicuramente una buona preparazione apneistica, oltre che a trovare quel fragile equilibrio tra l’incuriosire e lo spaventare il pesce.
La tecnica dell’agguato è senza dubbio la strategia fondamentale che ogni pescatore in apnea dovrebbe conoscere. Poò essere praticata dalla superficie, nel basso e medio fondo, ma anche in profondità imparando a muoversi in maniera non allertante per i pesci, sfruttando la conformazione della costa e del fondale, per nascondere la nostra presenza ed avvicinarsi all’obiettivo.
Una tecnica nata per la pesca in oceano ai grandi pelagici, come tonni o marlin, si chiama pesca nel blu perchè viene generalmente praticata su alti fondali, in prossimità di secche, relitti, banchi di minutaglia e talvolta anche tronchi di alberi trasportati dalla corrente. Si può praticare anche da noi nel mediterraneo in cerca di pesci come palamite, lampughe, ricciole ed anche tonni (quando consentito).
Praticata fin dai tempi antichi nelle isole del pacifico, armati di un arpione lungo cira 2 metri, spinto da un sottile elastico, si tratta di una delle tecniche di pesca più difficili, ma contemporaneamente affascinanti ed appaganti, proprio per la semplicità dell’attrezzo con cui la si pratica, che nonostante ciò consente la cattura di prede importanti.
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